Nel periodo fascista, dal 1924, la festa del 1° maggio era stata abolita, spostata al 21 aprile, Natale di Roma – Festa del Lavoro (non dei lavoratori!)
Il 1° maggio del 1947, si celebrava, per la prima volta, di nuovo, la festa dei lavoratori. I contadini siciliani del comune di Piana degli Albanesi (PA) si riuniscono in una vallata denominata Portella della Ginestra. Sono circa duemila, uomini e donne di tutte le età, bambini, vengono falciati da raffiche di mitra e di fucili e, addirittura, da una mitragliatrice militare, che provengono da una montagna soprastante la pianura.
Privi di qualsiasi riparo, sono uccise sul colpo undici persone (tre bambini) e una cinquantina ferite (altre moriranno successivamente). L’autore della strage è identificato, dopo due anni, nel bandito Salvatore Giuliano, ma, a distanza di oltre settanta anni dalla terribile strage, i mandanti (gli agrari proprietari terrieri, la mafia, le forze politiche di destra) e altri aspetti fondamentali, sebbene deducibili, non sono stati definitivamente chiariti.
Vi invito ad approfondire storicamente attraverso un link che riassume la storia del 1° maggio e un’altro, molto ben fatto, che ricostruisce con rigore storico, il contesto nel quale si sviluppa l’azione eversiva e violenta di Salvatore Giuliano.
Buona giornata del 1° Maggio!
Prof. Stefano Bozza
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